13 marzo 2010

Tatami


"Tatami" (畳) è una cosa indispensabile della tipica casa giapponese. Non so come spiegarmi, è come un pavimento o un tappeto. 
E' fatto da strati di paglia di riso, coperto da gambi di giunco intrecciati. Normalmente i bordi di ogni tatami sono decorati. 

E' la parola dal verbo "tatamu" cioè "piegare" o "ammucchiare". Una volta tatami era un lusso, per cui lo usavano solo quando serviva. Quando non serviva, lo mettevano a parte sovrapposto.

La forma di tatami di oggi ha origine circa nel nono o decimo secolo, ma era più grande di oggi. Lo usavano solo su una parte della stanza. 
Da 14° secolo in poi, veniva posto in tutta la stanza come adesso. La grandezza di ogni tatami è diventata come oggi, ossia circa 180 centimetri per 90 centimetri, dell'epoca di sengoku. Dicono che questa grandezza era giusta per i samurai di quell'epoca da proteggersi dagli armi, quando i nemici arrivano, lo alzano come scudo.  
Ma in ovest e in est del Giappone sono un po'diversi ancora oggi.
  
Ci sono alcune regole per posare i tatami in stanza. Per esempio, il tatami attaccato all'entrata della stanza, deve essere come l'immagine a sinistra, perché la direzione della fibra di tatami deve essere parallela alla direzione dei piedi di chi entra, altrimenti lo rovinano.     


Possibilmente anche, non va creata la croce con i bordi di ogni tatani, tranne che le stanze gigantesche in albergo o in tempio dove sono messi regolari. 


Da sinistra, la stanza di 6 joh, cioè la grandezza di 6 tatami, e 8 joh, 10 joh, 12 joh. L'ideogramma tatami in questo caso si pronuncia "joh". 

La stanza più piccola, si può fare con 4 e una metà di tatami, cioè 4.5 joh.
Quando fai questa grandezza, le due immagini sotto sono più belle, ma stai attento a "B" che dal piccolo tatami centrale si formerebbe il giro a sinistra.  Si chiama "seppuku no ma", letteralmente significa "stanza per seppuku", cioè è la forma fatta per seppuku. 
Le regole e i costumi di seppuku ambiavano col tempo, ma c'era un tempo in cui veniva fatto così, per cui non viene amata questa posizione anche adesso.   


fonte: 


Riesco a vivere senza tatami, infatti adesso non c'è l'ho. Ma mi rilasso con tatami. 
Mi piace l'odore di quello nuovo, che è ancora verde, mentre invecchiando diventa colore paglia. 
Mi piace bere il tè verde in stanza di tatami.

Lana

2 commenti:

  1. > Ma in ovest e in est del Giappone sono un po'diversi ancora oggi.

    Ma non cambiavano con la latitudine? Cioe' ad Okinawa hanno una certa dimensione (182 cm di lunghezza, il lato piu' lungo), un' altra a Kyoto (191 cm di lunghezza, 197 cm nel palazzo imperiale), e un'altra ancora a Tokyo (182 cm e 176 cm), per arrivare alle dimensioni minime negli apaato (appartamenti) moderni (170 cm).

    > Da sinistra, la stanza di 6 joh.........

    I tatami hanno una caratteristica comune: il lato "corto" e' la meta' di quello "lungo", quindi, se cio' che sapevo e che ho scritto sopra e' giusto, 6 joh di Tokyo sono diversi da 6 joh di kyoto e da 6 joh di Okinawa, in mq le stanze sarebbero diverse.

    > Riesco a vivere senza tatami, infatti adesso non c'è l'ho.

    Non hai la 和室 (washitsu, la stanza in stile giapponese) lo scriviamo per chi e' interessato alla tua meravigliosa lingua (il giapponese, cosa stavate pensando?) ;-) Pero' scommetto che ti manca la stanza da bagno giapponese (in effetti si tratta di tre stanzette: トイレ(toire),洗面所(senmenjo),浴室(yokushitsu) dove c'e' la 風呂(furo)). Mi sono sempre chiesto come facevi, quando rientravi dai tuoi viaggi in Giappone, a stare in una casa senza poter fare l"ofuro" nella vera vasca giapponese, la furo appunto. Ciao.

    Marco

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  2. Se io fossi Giapponese, la cosa che mi mancherebbe di più sarebbe gabinetto elettronico con la tavoletta riscaldate ecc! ;)

    >Mi piace l'odore di quello nuovo, che è ancora verde.

    In effetti gli odori per molte persone, me compreso, è uno dei sensi che si legano di più con i ricordi. Per esempio se l'odore del tatami l'hai associato a bei ricordi, quando lo sentirai, sarai più tranquilla e felice. Un'altro esempio, (non mi ricodro più chi) un ex calciatore, aveva detto che la cosa che gli mancava di più di quando giocava a calcio, era l'odore dell'erba. Anch'io sono così! ^ ^

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