21 luglio 2008

Akunin?

Quando ho trovato un libro di Boris Akunin in libreria per la prima volta, visto che sono giapponese, più che il titolo del suo libro, a colpirmi è stato il nome dell’autore.
“Akunin??? Ma che nome è! Sarà una storia giapponese?!” (Akunin 悪人in giapponese significa furfante, malfattore.) Non potevo immaginare fosse il nome di un autore russo.

 La foto : Boris Akunin  
Boris Akunin, pseudonimo di Gregari Tchkhartichvili, è nato nel 1956 nell’allora Unione Sovietica.
(Oltre al significato giapponese, il suo pseudonimo ricorda anche Michail Alexandrovič Bakunin che fu un famoso rivoluzionario e anarchico moderno.) Si è laureato in filosofia e letteratura orientale. Si interessa particolarmente al Giappone. Il suicidio di Yukio Mishima nel 1970 (l’autore aveva 14 anni), influenzò definitivamente la sua vita. Come  saggista, ha pubblicato un trattato sul rapporto tra suicidio e letteratura (infatti quanti scrittori giapponesi si sono suicidati? Mishima, Kawabata, Akutagawa, Dazai, ecc. ecc...).  E per ben 20 anni si è dedicato alle traduzioni per la letteratura giapponese, e  nonostante che ancora venissero proibiti i romanzi di Mishima nell’epoca comunista, presentò le opere, ed ottenne il prestigioso premio letterario Noma per la traduzione (野間文芸翻訳賞). 


Dal 1998, cominciò a scrivere la serie di Fandorin.
Solitamente si ha la tendenza a ritenere la letteratura russa particolarmente seria e complessa, basta pensare  come Dostoevskij o Tolstoj ecc. ecc… infatti i gialli o thriller venivano considerati generi inferiori.
Ma dopo la Perestrojka, il mondo della letteratura russa ha una svolta sorprendente. Non è così difficile immaginare come i russi abbiano nostalgia della prosperità e lo sfarzo della Russia zarista, se andiamo ad analizzare i cambiamenti epocali della politica,  dell’economia e della società negli anni 80 e 90 russi, nonché alla riabilitazione da grande potenza nel periodo di Putin. Nella nostra mente la Russia Eltisniana, probabilmente è un paese in pessime condizioni in cui la gente non ha ne tempo ne possibilità di dedicarsi alla letteratura.
Invece i russi non rinunciarono al piacere di un buon libro nemmeno in quel periodo cosi disagiato.
Boris Akunin cominciò questo ciclo di Fandorin desiderando che la moglie potesse leggere i libri gialli in metro senza celarne la copertina Infatti il suo stile così nobile, con l’atomosfera fin de siecle della bella e grande Russia, conquistò la classe media, ed ora in libreria in Russia si allineano i numerosi libri di Akunin e Haruki Murakami..

É molto interessante questo boom della letteratura giapponese in Russia.
Il protagonista Erast Fandorin, è un amante della cultura giapponese ed addirittura fa uso del“Ninjutsu” (l’arte marziale che usavano i “ninja”, cioè gli agenti segreti del Giappone feudale), ha sollecitato sicuramente molto di più l’interesse per il paese sol levante.
(attenzione, nei primi 2 libri ancora non appare l’interesse di Fandorin per la cultura giapponese.
Dal terzo libro, chi ama la cultura giapponese, senza altro si divertirà. Ovviamente anche i primi 2 sono molto interessanti.)

A proposito, quando ho saputo che Akunin fin da piccolo era affascinato dai personaggi malvagi, mi sono ricordata che anch’io quando ero piccola, sempre tifavo per il trio Drombo di Yattaman (in Giapponese “Akudama trio” 悪玉トリオ). Chi attira l’ attenzione della gente sono sempre i personaggi più bricconi.

Lamù

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